“Sigma Test©” : nuovo metodo specifico per la valutazione del tennista.
(Prof.  S. Buzzelli 06-06-2008)

Premessa

La pratica più seguita dalla maggior parte dei tecnici dello sport per poter classificare il livello delle capacità condizionali in un preciso momento della stagione agonistica è l’applicazione di test di valutazione fisica,  anche e soprattutto al fine di determinare i corretti parametri di carico allenante e  per definire le varie soglie fisiologiche individuali, sia organiche sia neuromuscolari.
Ci sono alcuni sport, soprattutto quelli  individuali, in cui questo tipo di pratica, risulta estremamente correlata  alla capacità   prestativa agonistica del momento per quell’atleta, al punto che il risultato del test assume un significativo valore predittivo sul risultato della competizione vera e propria, come per esempio nell’atletica leggera alcuni tipi di test per i fondisti (test  di Conconi), o per i velocisti e saltatori (test di Bosco, prove cronometrate su distanze diverse da quelle di gara, ecc…).
In discipline sportive come il tennis, dove interagiscono tantissime variabili, di cui alcune anche astratte (fortuna, casualità, ecc..), vengono utilizzate batterie di test di controllo,   che  perloppiù fanno riferimento al modello prestativo fisiologico,  incentrato in brevi periodi di esercizio intermittente alla massima intensità (3-10 s.), seguiti da periodi di pausa abbastanza lunghi (20-30 s.), per un lasso di tempo che può andare da un’ora  fino anche a 3-4 ore.
L’utilizzo dei risultati naturalmente è a discrezione del tecnico e preparatore atletico che decideranno secondo i loro “credo” la via metodologica e la programmazione del lavoro da seguire per raggiungere risultati agonstici di livello più elevato.
E’ ancora accesa la diatriba su cosa sia meglio perseguire nell’allenamento del tennista, ma come è facilmente comprensibile, essendo la prestazione agonistica nel tennis la risultante di innumerevoli variabili,  è indubbio che incrementando seppur di poco il livello di ogni singola abilità tecnica, tattica, puntualizzando la preparazione psicologica, migliorando anche lievemente le qualità motorie e le abilità di coordinazione neuromuscolare,  si ottiene un’evidente incremento della performance durante i singoli incontri e nei tornei di tennis.
In un contesto così variegato di opzioni però si può senzaltro affermare che nel tennis moderno per poter raggiungere una maggiore incisività del gioco, e quindi aspirare ad ottenere risultati di rilievo, uno dei ruoli primari dal punto di vista fisiologico, è sicuramente rivestito dalla capacità di mantenere alto il livello di concentrazione tecnico-mentale in un contesto di fatica crescente, ed avere un ottima resistenza fisica allo sforzo sia degli arti superiori sia inferiori.
In ultima analisi, ciò è reso possibile da una elevata efficienza del sistema aerobico, che non solo assicura un recupero energetico nell’immediato cioè durante la singola partita così da consentire il reiterarsi di colpi esplosivi e spostamenti veloci, ma permette al giocatore anche il ripristino completo per il turno successivo  durante l’intero torneo.
Ecco allora, che diventa importante poter definire con certezza un parametro di resistenza generale e specifica dell’atleta, e poter offrire una  valutazione il più veritiera possibile.
Il parametro principale della resistenza è il massimo consumo di ossigeno(VO2max), ed il test standard  da laboratorio per accertarne il livello in un atleta, è la sua misurazione diretta  attraverso la misurazione degli scambi gassosi, mentre si effettua una corsa su un tapis roulant o pedalando su un  cicloergometro, fino all’esaurimento delle possibilità fisiche individuali.
Attraverso queste analisi, vengono inoltre identificate due specifiche soglie ventilatorie e cardiache che corrispondono alla soglia ventilatoria (VT) o soglia aerobica, e al punto di compensazione respiratoria (RCP) o soglia anaerobica.
Questi test però, pur nella loro correttezza scientifica, sono poco adatti al tennis in quanto non riflettono la modalità di prestazione fisica del tennista che è caratterizzato appunto da partenze e arresti,  cambi di direzione e gesti esplosivi, combinando l’uso di braccia e gambe  a differenza del tapis roulant o del cicloergometro dove rispettivamente si corre o si pedala soltanto.
Qualche test che propone i cambi di direzione durante la corsa è già stato elaborato in passato, per esempio il Test di Leger o lo YoYo Test; in quest’ambito ho voluto studiare un test da campo ancora più specifico e di semplice attuabilità, idoneo a determinare la capacità di prestazione di un soggetto con un’accettabile grado di significatività .

 

Il " Sigma Test©" o anche "Buzzelli Test ©"

Questo è un nuovo test incrementale che ho studiato e proposto nel 2008 per indagare sulla resistenza  specifica in un  tennista.
Per standardizzarne l’esecuzione, ci si avvale del SensoBuzz,  uno strumento capace di emettere stimoli luminosi e sonori in maniera randomizzata e ad intervalli regolari ed in questo caso, a frequenza incrementale minuto per minuto.
L’esaminando, seguendo il ritmo imposto dal SensoBuzz, deve spostarsi con corse a navetta (andata e ritorno) che ricreano le situazioni di gioco, da e verso  un “traguardo” di riferimento relativo ad ogni singolo segnale emesso dallo strumento.
I traguardi sono cinque, e sono associati a cinque diversi segnali, tre visivi e due sonori. Essi sono posti a semicerchio alla distanza radiale di metri 5,50  da un punto chiamato base che rappresenta il centro del semicerchio da cui l’esaminando parte e ritorna dopo ogni singolo spostamento.
Nel test, come appare evidente, viene coinvolta anche la capacità di attenzione e di mantenimento della concentrazione , infatti l’esaminando deve far seguire pedissequamente agli stimoli emessi dallo strumento, gli spostamenti relativi predeteminati, anche quando la fatica fisica fa sentire la sua influenza sul versante mentale.
Nel test sono previsti diversi livelli di esercizio: il livello di partenza  contempla una bassa frequenza di stimoli, in maniera che l’esaminando riesca a spostarsi abbastanza agevolmente durante l’intervallo di tempo che intercorre tra uno stimolo e l’altro, e man mano che il test procede, la frequenza di emissione stimoli incrementa, fino all’incapacità dell’allievo di sostenere il ritmo imposto dallo strumento o di non rispettare la sequenza prodotta.
La frequenza di emissione stimoli incrementa ogni minuto, partendo da 12 stimoli al minuto, quindi uno stimolo ogni 5 secondi, fino a 30 stimoli al minuto, cioè  uno stimolo ogni 2 secondi.
Essendo il test è specifico per il tennis, è più consono eseguirlo sul campo da tennis, in particolare nella zona compresa tra la riga di fondo campo e la “T”, o in alternativa in uno spazio sufficientemente ampio tale da permettere di riprodurre schema e distanze secondo la figura sottostante. 

 

Fig. 1

 

E’ possibile anche effettuare il test con 2, 3 o anche 4 atleti per volta disponendoli secondo lo schema di fig. 2.

Fig. 2

 

Protocollo esecutivo

L’allievo, dopo un congruo riscaldamento, si dispone sulla “Base” dove viene rilevata la frequenza cardiaca di inizio test ed attende il segnale di "start" che corrisponde al primo segnale visivo o acustico emesso dal Sensotraining, quindi si dirigerà di corsa verso il “traguardo” corrispondente, poggia un piede nella zona immediatamente prossima al “traguardo”, simula un colpo, e ritorna alla “base” predisponendosi ad eseguire lo spostamento relativo al segnale successivo.
Gli spostamenti devono contemplare la tecnica specifica di corsa, come se si stesse giocando a tennis, ritmizzata secondo il tempo definito dallo strumento, evitando "momenti morti", in cui si resta fermi sulla “base”,  prima del segnale successivo, perchè si è corso troppo velocemente nell'effettuare lo spostamento completo.
Il primo minuto di esercitazione serve per entrare nel ritmo del test, in maniera che dopo qualche stimolo l’allievo riesca ad adattare il ritmo di spostamento al tempo che intercorre tra gli stimoli.
Ad ogni minuto il Sensotraining diminuisce di 0,2 secondi il ritmo di emissione degli stimoli, da cui ne deriva che la velocità di spostamento risulterà incrementata.
Ad ogni stimolo corrisponde uno spostamento completo andata-ritorno di metri 5,50 + 5,50 cioè un totale di 11 metri.
L’esaminatore oltre a registrare la correttezza dell'esecuzione, terrà il computo anche del numero degli eventuali errori di direzione commessi durante l’esecuzione del test (quando ad un segnale l'allievo si dirige verso un traguardo non corrispondente).
Quando il ritmo di spostamento dell’allievo è manifestamente inferiore al ritmo impresso dallo strumento o non riesce a toccare il "traguardo" per almeno tre volte di seguito, il test finisce .
A questo punto si prendono in considerazione: il numero di corse a navetta eseguitie correttamente (corrispondenti al numero che è possibile leggere sul counter di cui lo strumento è fornito) oltre al computo cronologico degli errori commessi durante tutta la prova.
Queste indicazioni saranno razionalizzate secondo una tabella, frutto di studi approfonditi su questo test, che permetterà di identificare, tenendo conto anche del sesso e dell'età dell'esaminando: il Massimo Consumo di Ossigeno (VO2max), i metri percorsi, la velocità media raggiunta e il livello di forma specifica di quel momento.

Per rendere ancora più completo il report individuale è possibile, con l'ausilio di un cardiofrequenzimetro, fare l'analisi della frequenza cardiaca durante il test e fare raffronti con eventuali test eseguiti precedentemente. La figura sottostante ne è un esempio.


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